Ogni tanto, per non fare sempre lo stesso giro quando vado a camminare, mi piace anche girare una città a piedi. Questa volta ne ho approfittato per girare Monza, cittadina che fa provincia in Lombardia.
Disclaimer necessario: in una sola camminata non ho visto tutta la città, questo articolo verrà aggiornato prossimamente.
Il primo posto che ho visitato è stata la Cappella Reale Espiatoria, in Via Matteo da Campione 8. L’avevo vista a novembre 2023, con l’iniziativa Domenica al Museo – la prima domenica del mese tanti musei statali sono gratuiti – e ieri mi andava di ritornare a visitarla. La cappella è stata costruita dal volere dalla regina vedova Margherita di Savoia e il re d’Italia Vittorio Emanuele II per commemorare il recigidio di Umberto I per mano di Gaetano Bresci il 29 giugno 1900, dopo una manifestazione sportiva. Quella sera, il re Umberto I ha partecipato ad una gara di atletica e, quando stava tornando a casa, alle 22.45 è stato colpito da alcuni colpi di pistola per mano dell’anarchico Bresci. Nonostante i soccorsi siano stati immediati, il re è morto intorno alle 23.30.
L’8 agosto 1900 ci sono stati i primi funerali del re e alcuni ragazzi depositano dei fiori sul luogo dell’accaduto e da quel momento anche altre persone cominciano a lasciare dei fiori, per commemorare l’accaduto. Viene deposta anche una croce ed è dopo questo momento che la Regina Margherita ha l’idea del memoriale. Giuseppe Sacconi, quindi, viene commissionato da Vittorio Emanuele III per creare la cappella espiatoria. La prima pietra del memoriale viene posata il 29 giugno 1901, ad un anno dall’accaduto con la presenza di Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, duca degli Abruzzi.
Durante la costruzione della cappella, Sacconi muore e i lavori continuano per mano di Guido Cirilli, allievo di Sacconi. La cappella è stata inaugurata il 29 giugno 1910, a dieci anni dalla morte del re.
La Cappella Espiatoia fa parte dei Musei Polisensoriali monzesi, infatti al suo ingresso troviamo un cartello scritto in Braille e una riproduzione della Cappella in miniatura.











Subito dopo, in pochi passi, sono arrivata alla Villa Reale di Monza, in Viale Brianza 1. Mi sono incamminata verso l’entrata della Reggia, senza però entrare. La visita della reggia merita tanto tempo, magari quando ci sarà una mostra che mi interesserà particolarmente ci entrerò e visiterò bene anche le stanze reali.
La villa è stata fortemente voluta dall’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo come resistenza estiva per la corte arciducale del figlio Ferdinando D’Asburgo Este. Giuseppe Piermarini ha preso in carico il progetto nel 1777 e in soli tre anni ha finito la reggia, mentre per terminare i lavori in giardino c’è voluto qualche anno in più. Piermarini, per la costruzione della Villa Reale, si è ispirato alla Reggia di Caserta di Luigi Vanvitelli e dal Castello di Schonbrunn.
La reggia è davvero grande: si estende per un totale di 700 stanze per un totale di 22000 metri quadrati. Attualmente la villa è aperta secondo l’orario estivo in vigore dall’1 giugno, ovvero mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 19.30 (ultimo ingresso 18.30), mentre sabato e domenica e festivi dalle 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso 17.30).


Appena si entra nei cancelli della Villa Reale, sulla sinistra, si può notare il Roseto Niso Fumagalli. Pensato proprio da Niso Fumagalli, industriale e presidente dell’Associazione Italiana della Rosa, il roseto nasce nel 1964. Dall’anno successivo ha inizio il concorso La rosa più bella del mondo. Viene inaugurato ufficialmente nel 1970, con la presenza di Grace di Monaco. Attualmente il roseto conta circa 400 varietà di rose. Ognuna di esse ha davanti a sé un etichetta con il nome e un qrcode che spiega la tipologia di rosa.





Ho proseguito così il mio percorso a piedi uscendo dalla Villa Reale e proseguendo per i Boschetti Reali in Viale Regina Margherita, un parco pubblico sempre aperto con numerose piante alte che fanno ombra e giochi per bambini.

Nel Viale Regina Margherita si trova anche questo murales carino.

Poco prima della Piazza Citterio si trova il Ristorante da Gigi, ormai abbandonato ma già pronto per essere rinnovato e riqualificato, dando vita ad una nuova storia al chiosco poco fuori la villa.

Si arriva così al Teatro Villoresi in Piazza Carrobiolo, che nel 2021 ha festeggiato il centenario. Tutti gli anni offre una serie di spettacoli interessanti, compresi nell’abbonamento annuale. Il Teatro è anche uno spazio dove le scuole di danza possono esibirsi per i saggi finali.

Di fianco al Teatro Villoresi troviamo la Chiesa del Carrobiolo. Si pensa sia sorta su un’area cimiteriale pagana. Viene completata intorno al 1260 per ospitare l’Ordine degli Umiliati e nel 1571 – dopo la soppressione – viene affidata ai Barnabiti. Della sua origine medievale rimane poco: il campanile e i muri perinatali in cotto. A completare il complesso troviamo il Teatro Villoresi e la biblioteca, contenente un importante patrimonio libraio del convento.

Adiacente a Piazza del Carrobiolo si trova il negozio Città Del Sole (Via Carlo Alberto 33\1), ideale per trovare idee regalo e molte letture interessanti per bambini. Io ci vado sempre (anche nella sede di Seregno) per spulciare tra gli scaffali e lasciarmi ispirare.

Si arriva poi in Piazza di San Pietro Martire, dove possiamo notare la statua dedicata a Mosé Bianchi, pittore monzese vissuto tra il 1840 e il 1904.

In questa piazza troviamo anche la Chiesa di San Pietro Martire, di origine trecentesca. Fa parte dell’ordine dei Frati Predicatori Domenicani. Sotto l’altare si trova il corpo di San Prospero martire, traslato a Monza dalle catacombe romane di Sant’Agnese.

Camminando per il centro, si passa davanti al negozio ufficiale Lego, dove in vetrina possiamo notare il Palazzo dell’Arengario costruito con tutti i mattoncini tipici danesi. Per gli appassionati, in questo negozio si può portare il proprio passaporto Lego per farsi mettere il timbro!


Proprio poco più avanti troviamo il Palazzo Dell’Arengario, monumento centrale della città situato in Piazza Roma, è il primo palazzo comunale di Monza. Sul sito della Regione Lombardia troviamo questa descrizione: Per molti anni, stando alle testimonianze scritte, la massima magistratura comunale monzese aveva avuto sede nel quadriportico antistante la basilica teodelindea, a sottolineare la stretta dipendenza e contiguità tra istituzioni religiose e civili. Nell’ultimo scorcio del XIII secolo (la data del 1293 menzionata in un’iscrizione non necessariamente collegata all’edificio appare comunque ragionevole), forse proprio in previsione di una radicale trasformazione del vetusto edificio teodelindeo, la città provvide a dotarsi di una sede indipendente per le magistrature cittadine. Come per Milano, si trattava di un insieme complesso, che le vicende edilizie ed i restauri hanno ridotto al solo palazzo comunale (accanto sorgeva, collegato da un passaggio sospeso, il palazzo oggi scomparso del podestà). Ispirato al modello milanese, precedente di un settantennio (1228 ca.), ne segue l’impianto longitudinale, a portico aperto inferiore e grande aula superiore retta da pilastri rettangolari privi di capitello, sui quali si innestano direttamente gli archi acuti. I pilastri interni presentano un rivestimento in pietra a corsi alternati bianchi e neri analogo al paramento della prima fase della facciata del duomo e a quello della loggia degli Osii di Milano. Novità significativa è l’alta, massiccia torre con cella campanaria, che evidentemente compensava la mancanza di un adeguato campanile in duomo (edificato solo nella seconda metà del Cinquecento). Le radicali trasformazioni impediscono purtroppo di apprezzare l’accesso originario al salone superiore attraverso una scala a due rampe posta lungo il lato est. Si può visitare su richiesta o durante eventi speciali che coinvolgono tutta la città.

Si può arrivare fino al Ponte dei Leoni, che passa sopra al fiume Lambro, uno dei fiumi più importanti della Lombardia, essendo lungo 130 km. Viene costruito per risistemare la via militare tra Lecco e il Tirolo. Si può considerare l’entrata monumentale in città per chi arrivava dall’Austria, infatti i lavori sono stati fortemente voluti da Ferdinando I D’Austria. I quattro leoni che vediamo sui due lati del ponte sono in marmo di Carrara, scolpiti da Antonio Tantardini.


Meta importante della città di Monza è sicuramente il Duomo, denominato Chiesa di S. Giovanni Battista, situato proprio in Piazza Duomo. Caratteristica la sua facciata: a righe orizzontali bianche e blu.

Un negozio storico di Monza è sicuramente Libri e Libri in Viale Italia 22. Io qui ho sempre trovato letture interessanti!

Per concludere il mio giro sono passata da Piazza Trento e Trieste, con al centro il Monumento ai Caduti realizzato da Enrico Pancera, scultore bergamasco che ha vissuto per gran parte della sua vita a Milano, grazie al contributo del Comune di Monza. Inizialmente il monumento è stato dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale, successivamente ha iniziato a comprendere tutti i caduti in guerra. Sul triplice portale d’ingresso alla cappella è inciso un verso della Canzone all’Italia di Giacomo Leopardi «E qua mostrando verran le madri ai parvoli le belle orme del vostro sangue…».

Importante è anche la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, in via Bartolomeo Zucchi 22. Richiesta espressamente dal sacerdote Bartolomeo Zucchi – morto di peste nel 1630 – è stata inaugurata nel 1603. Zucchi è erede di una nobile famiglia monzese che ha deciso di erigere una chiesa pubblica presso la casa paterna, dedicandola alla Beata Vergine. La chiesa è situata esattamente dove l’11 agosto 1578 San Carlo Borromeo ha risanato una nobildonna monzese affetta da gravi disturbi.

Qui il mio giro a piedi è finito, probabilmente più avanti lo aggiornerò con tanti altri posti molto belli in questa città.
Se stai cercando un posto dove mangiare, ti consiglio PizzAut, il ristorante di Nico Acampora, volto alla formazione retribuita di ragazzi autistici con lo scopo di assumerli a tempo indeterminato nel locale. Nei due ristoranti, quello di Monza e quello di Cassina De’ Pecchi, i dipendenti non aut sono “una minoranza etnica”, come vengono definiti simpaticamente dall’équipe del ristorante, perché sono solo 5, a differenza dei 41 autistici che svolgono tutte le mansioni che una cucina prevede: pasticcere, cuoco, pizzaiolo e cameriere di sala. Mentre i ragazzi fanno la loro formazione, Nico Acampora ha come obiettivo principale quello di capire le affinità dei ragazzi all’interno del ristorante, per poi indirizzarli verso il giusto posizionamento: cameriere, pizzaiolo, pasticcere o cameriere, appunto. Tutto il ristorante é a portata dei ragazzi, ci sono tante accortezze che servono per fare in modo che loro possano svolgere al meglio la loro attività: niente musica, si prenota solo tramite thefork o via mail per non far squillare il telefono tutto il tempo, si consiglia al gruppo di entrare tutti insieme in modo da occupare subito i posti al tavolo, si cerca di non fare modifiche alla pietanza (se non per allergie e intolleranze). Nel menù c’è un opzione vegana e diverse vegetariane. Ogni pizza ha la possibilità di essere fatta con l’impasto senza glutine.

Non si può non andare a Monza senza passare dallo stadio. Conosciuto come Stadio Brianteo, è sponsorizzato dalla U-Power e quindi è diventato ufficialmente U-Power Stadium. Ospita le partite del Monza Calcio e io sono venuta qui per due eventi speciali: la Partita del Cuore del 2022 e il Concertozzo degli Elio e Le Storie Tese nel 2024.


Monza è facilmente raggiungibile con il treno e ha una rete fortificata di bus che entrano ed escono dalla città, quindi ci si può tranquillamente arrivare con i mezzi di trasporto. Da anni si sta lavorando anche ad un progetto metropolitano, chissà se vedrà mai la luce.
Spulciando sul sito ufficiale del turismo di Monza (questo: https://turismo.monza.it/itinerari), si possono trovare tanti itinerari interessanti da seguire a piedi, compreso il Cammino di Sant’Agostino, un cammino di 26 giorni che da Monza arriva a Pavia.
Secondo me, se ci si organizza bene, Monza può diventare un luogo perfetto per una caccia al tesoro cittadina, nascondendo piccoli indizi vicino ai monumenti principali della città.
Monza è inoltre ottima per una gita a tema arte Liberty e arte napoleonica, per i più appassionati.
Potrebbe essere considerata come gita da fare in un giorno, specialmente se si arriva da altre grandi città lombarde come Milano e Como.
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