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Il borgo letterario di Bosisio Parini | LC

Ormai la mia passeggiata del sabato pomeriggio é sacra, nessuno me la può togliere. Questa volta sono andata a Bosisio Parini, in provincia di Lecco. Volevo vedere il Lago di Pusiano da un’altra prospettiva ed infatti, anche da questo lato, me ne sono innamorata. Ho lasciato la macchina in Via Don Luigi Monza (attenzione che…

Ormai la mia passeggiata del sabato pomeriggio é sacra, nessuno me la può togliere. Questa volta sono andata a Bosisio Parini, in provincia di Lecco.

Volevo vedere il Lago di Pusiano da un’altra prospettiva ed infatti, anche da questo lato, me ne sono innamorata. Ho lasciato la macchina in Via Don Luigi Monza (attenzione che il parcheggio é a pagamento, si può pagare con EasyPark) e poi ho proseguito a piedi per il lago, passando per Via Darsena.

Da qui comincia una bella passeggiata, prima partendo dalla Darsena e dopo, piano piano, si arriva al Lungolago Gianni Brera, dove si trova un punto di bookcrossing e una vista mozzafiato sul lago. Qui si può anche trovare una sagoma del viandante, come quella del Lago di Annone (ne avevo parlato qui: https://appuntisemplici.com/2025/11/08/lago-di-annone-annone-di-brianza-lc/). Ma perché il lungolago é dedicato a Gianni Brera, nonostante non fosse della zona? Gianni Brera non era originario di Bosisio Parini, ma ebbe con questo paese della Brianza un legame affettivo molto forte, tanto da trascorrervi lunghi periodi della sua vita adulta. Brera aveva un legame diretto con Bosisio Parini grazie alla famiglia della moglie, Riva “Riri” Masera, che possedeva una casa nel paese. Brera vi trascorse molte estati e periodi di quiete, specie per scrivere lontano dal ritmo della città. Bosisio Parini, affacciato sul lago di Pusiano e ricco di silenzi, divenne per Brera uno dei suoi rifugi narrativi. Lì poteva dedicarsi alla scrittura, leggere, camminare, osservare il paesaggio e raccogliere impressioni che spesso ritornano nei suoi testi giornalistici e letterari. Col tempo Brera divenne una presenza nota e familiare in paese: contribuì alla vita culturale della zona con incontri e presentazioni, partecipava a eventi culturali ed era legato ad amici e conoscenti locali.

Durante il percorso si può notare anche uno spazio per allenarsi outdoor: per chi non vuole allenarsi al chiuso in palestra può venire qui e allenarsi godendosi il lago e l’aria aperta.

C’è anche un cartello stupendo dedicato agli innamorati: sotto questo cartello é obbligatorio baciarsi!

Un’altro posto interessante da vedere é l’Oratorio di San Gaetano, purtroppo quando sono andata io era chiuso e non so se sia mai possibile visitarlo, però una tappa la farei!

Si arriva poi al Parco Comunale Precampel, un posto dove i bambini possono giocare all’aperto, i giovani possono rilassarsi sul pratone verde e bere e mangiare qualcosa al baretto lì presente.

La camminata arriva fino al Molo Attracco Battello Vago Eupili: da qui molto spesso partono dei battelli che fanno fare il giro del lago “via lago” molto belli!

Un punto di Bosisio Parini interessante ma purtroppo nascosto é sicuramente la Chiesa di Sant’Ambrogio, poco spostata dal lungolago ma racchiude la storia del posto, tant’é che le prime informazioni su di lei si ritrovano già nel 1206.

Ma vediamo un po’ la storia generale del Lago di Pusiano.

Il lago di Pusiano si è formato circa 10.000–12.000 anni fa, alla fine dell’ultima glaciazione.
Il ghiacciaio Lario, che occupava tutta la Brianza e la Valtellina, ritirandosi lasciò un’enorme lingua di detriti e depressioni: una di queste divenne il bacino del Pusiano.

Nell’antichità la zona non era densamente urbanizzata, ma era frequentata:

  • alcuni reperti indicano insediamenti sparsi sul territorio boscoso;
  • il lago era una riserva di acqua e selvaggina;
  • i villaggi circostanti si sviluppavano lentamente.

Nel Medioevo il lago era parte dei possedimenti delle famiglie nobiliari locali (Visconti, poi diversi feudatari brianzoli). La pesca era regolata severamente: chi pescava senza diritto rischiava pene dure.

Nell’Ottocento e nel primo Novecento il lago era un luogo vivo:

  • pesca professionale, con reti, nasse e barche tipiche;
  • trasporto locale, soprattutto verso Eupilio e Pusiano;
  • lavatoi, dove le donne sciacquavano i panni;
  • piccole attività legate alla canapa e alla torba.

Era parte integrante dell’economia locale.

Una delle leggende più famose racconta che, se si ascolta bene nelle giornate di nebbia, si può sentire il suono di una campana sommersa.
Si dice che appartenesse a un antico villaggio sprofondato nelle acque in seguito a una maledizione o a una frana.
Non ci sono prove, ma il racconto è radicato nella tradizione orale.

Un tempo si raccontava che l’Isola dei Cipressi si spostasse leggermente durante la notte o con i cambiamenti di vento e corrente.
Ovviamente non si muove davvero, ma la suggestione nasce dal fatto che, a seconda di dove la si osserva, sembra cambiare posizione rispetto alle montagne.

Come ogni lago che si rispetti, Pusiano ha la sua “bestia”: un animale misterioso simile a un grosso pesce o a un serpente acquatico.
Le prime testimonianze orali risalgono all’Ottocento.
È una leggenda tipica dei laghi glaciali del nord Italia, alimentata dalla presenza di grossi lucci.

Il lago è vissuto come:

  • spazio naturale, per passeggiate e birdwatching;
  • luogo sportivo, con canoa, sup, pesca ricreativa;
  • attrazione culturale, con eventi e percorsi letterari legati a Parini e alla Brianza;
  • bene identitario, un simbolo del territorio.

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