Anna Sarfatti, laureata in pedagogia e insegnante di scuola dell’infanzia e della scuola primaria, dal 2006 si dedica ai diritti e li racconta attraverso i suoi libri ai più piccoli.
Nel 2009 ha scritto Chiama il diritto, risponde il dovere. Partendo da un progetto fatto in classe, Anna Sarfatti ha lavorato con i suoi piccoli alunni utilizzando la peer education: la trasmissione di conoscenze ed esperienze in un gruppo di pari, molto spesso hanno anche un trascorso molto simile. Attività molto importante per gli studenti perché possono confrontarsi, aiutarsi e supportarsi sotto tanti aspetti diversi nella loro quotidianità.
Anna Sarfatti, insieme ai bambini. ha riletto la Carta dei diritti dei bambini e ha avviato un lavoro molto interessante con loro: riscriverlo con le parole dei “marmocchi”, creando poi anche delle rime.
“Ho il diritto di essere rispettato qualunque sia il colore della mia pelle, il mio genere, il Paese da cui provengo, la lingua che parlo, la mia religione, il mio stato di salute, le mie condizioni sociali.
Lei è cinese e io italiano.
Tu sei cattolica, lui musulmano.
Scarpette lucide o lacci sciolti,
a tutti il diritto di essere accolti.”
Anna Sarfatti fa notare come una volta l’educazione dei figli era interamente dedicata ai genitori e l’istruzione alla scuola, ma ultimamente le famiglie cercano di delegare la scuola anche sull’aspetto educativo. Sono d’accordo con Sarfatti, è vero che la scuola ha un ruolo importante nell’educazione dell’alunno, ma la famiglia dovrebbe assumersi maggiori responsabilità e lavorare meglio sull’aspetto educativo dei minori e, se necessario, farsi affiancare da professionisti del settore.
Alla fine del libro ci sono 54 articoli della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in versione semplificata, utilizzabile sia da noi adulti per avvicinarci meglio ai loro diritti che dai bambini per apprendere meglio i diritti che spettano loro.
Alcuni esempi:
Art. 1 – definizione di fanciullo. Ogni persona fino ai diciotto anni.
Art. 2 – Non discriminazione. Gli Stati si impegnano a garantire, nel loro territorio, i diritti della Convenzione a ogni bambino senza distinzione di sorta.
Art. 5 – Ruolo dei genitori. Gli Stati rispettano la responsabilità, il diritto e il dovere dei genitori o della famiglia allargata di dare al bambino, in maniera corrispondente allo sviluppo delle sue capacità, l’orientamento e i consigli adeguati all’esercizio dei diritti della Convenzione.
Art. 12 – Libertà di esprimere la propria opinione. Il bambino ha diritto di esprimere liberamente la propria opinione che lo riguarda. Le opinione espresse devono essere debitamente prese in considerazione tenuto conto dell’età e del grado di maturità del minore.
Consiglio questo libro alle scuole, alle famiglie e agli specialisti che lavorano con i minori, proprio per poter crescere dei bambini consapevoli, nel rispetto di tutti.

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